Chetosi
Definizione
Stato metabolico in cui l’organismo, in assenza di una quantità sufficiente di carboidrati, inizia a utilizzare i grassi come fonte principale di energia. Durante questo processo, il fegato converte gli acidi grassi in corpi chetonici (acetone, acido acetoacetico e β-idrossibutirrato), che vengono rilasciati nel sangue e utilizzati come fonte di energia alternativa al glucosio.
La chetosi si verifica fisiologicamente in caso di digiuno prolungato, restrizione di carboidrati nella dieta o attività fisica intensa. È anche alla base delle diete chetogeniche, nate in ambito clinico per il trattamento di alcune patologie (es. epilessia farmaco-resistente), ma oggi utilizzate anche per la perdita di peso.
Effetti sulla salute
Lo stato di chetosi può:
- favorire una rapida perdita di peso iniziale, soprattutto per la riduzione della ritenzione idrica,
- migliorare il controllo glicemico in soggetti con insulino-resistenza,
- indurre una riduzione della fame grazie all'effetto saziante dei chetoni.
Alcune persone sperimentano i cosiddetti keto flu, una serie di sintomi simili a quelli influenzali (mal di testa, nausea, irritabilità) nelle prime fasi di adattamento. Inoltre, le linee guida raccomandano cautela nell’adozione di diete a bassissimo contenuto di carboidrati (come le VLCKD, che prevedono <50 g di carboidrati/giorno), poiché non adatte a tutti e potenzialmente controindicate in presenza di determinate condizioni cliniche. Infine uno stato di chetosi prolungato e non monitorato può comportare effetti collaterali, tra cui: affaticamento, alito chetonico, stipsi, perdita di massa muscolare e alterazioni del metabolismo lipidico.
Miti da sfatare
La chetosi non va confusa con la chetoacidosi, una condizione patologica grave che si verifica soprattutto nei soggetti affetti da diabete (più frequentemente di tipo 1) quando la carenza di insulina causa iperglicemia, chetonemia e acidosi metabolica.